PREMIO SELE D’ORO MEZZOGIORNO 2018
ERMAL META FA SOGNARE UNA PIAZZA STRACOLMA
Dall’esperienza del vincitore di Sanremo, tornato a Oliveto Citra dieci anni dopo, parte un messaggio di fiducia e di speranza
Sono arrivati a Oliveto Citra da tutta Italia “I lupi di Ermal”, ieri sera, per seguire la performance del loro cantautore preferito. La favola di Ermal Meta, nel corso della serata conclusiva del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno 2018, ha fatto da filo conduttore al messaggio di speranza e di fiducia lanciato dal palco di “Mediterranei. Tutta italiana d’autore”, cerimonia di chiusura della dieci giorni del Premio.
Il vincitore dell’ultimo Festiva di Sanremo, infatti, era stato a Oliveto Citra nel 2008. Con il gruppo La fame di Camilla, aveva preso parte alla sezione dedicata ai giovani talenti, il Demo d’autore. Quell’anno, ospite del Premio era stato pure Fabrizio Moro. Ma i due neppure si conoscevano. Ebbene, dieci anni dopo, il cantautore albanese è tornato nel paese della valle del Sele come vincitore del Festival della musica italiana, vittoria ottenuta in coppia proprio con Moro.
Ma protagonisti della serata, condotta dai giornalisti Gianmaurizio Foderaro e Giovanna Di Giorgio, sono stati anche i talentuosi Samuel Pietrasanta e Amara. Oltre che, naturalmente, i premiati: Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi per la sezione Saggi; Ilvo Diamanti e Duilio Giammaria per la sezione giornalismo – Michele Tito; Andrea Ramazzotti per la sezione Euromed; l’architetto Riccardo Dalisi per la sezione Bona praxis. Premi speciali alla Fondazione Ugo La Malfa, all’imprenditore Marco Zigon e l’amministratore delegato di Anele, Gloria Giorgianni; allo chef Alfonso Iaccarino e al giovane imprenditore Marco Sarro.
“Quella di quest’anno è stata un’edizione particolarmente ricca e intensa – afferma Mino Pignata, sindaco di Oliveto Citra e presidente del Premio Sele d’Oro – con dibattiti su temi di grande attualità, con ospiti e premiati d’eccezione. Per l’edizione numero trentaquattro di un viaggio che è iniziato nel post terremoto dell’80 abbiamo scelto il tema della fiducia in questo momento particolare, una fiducia che abbiamo il dovere di praticare. Grazie a tutti quanto hanno collaborato – conclude – soprattutto ai tantissimi giovani, motore vero di questo Premio. Lo ripeterò fino alla noia: la cultura è il solo mezzo di riscatto non solo per il Sud ma per tutta la nostra Italia”.