Nel tentativo di rendere più intimamente comprensibili le difficoltà, le contraddizioni e le ingiustizie che costellano l’esistenza di alcuni, sebbene di nulla siano colpevoli, si affronta a viso aperto l’argomento dell’omosessualità con una commedia di ‘parola’ che, attraverso il processo a De Barbieri, mette in realtà sotto accusa la “manipolazione” continua e senza tregua alla quale siamo – tutti – sottoposti.
De Barbieri Luigi e Marchese Antonio due persone, due innamorati che, un giorno del 1883 prendono una stanza nell’Albergo del Sole a Genova e vengono condannati per atti contrari alla pubblica decenza che macchiano per sempre la loro esistenza.
L’autore, Roberto Russo riporta questa vicenda ai giorni nostri e la sottopone al parere del pubblico, che diventa così una giuria ideale.
Qualche pennellata di musica qua e là a sottolineare la vera ragione di fondo che ha mosso De Barbieri e a cui spesso fa riferimento: l’AMORE. Le note saranno quelle di Chajkovskij, anch’egli della medesima epoca, costretto a matrimoni di convenienza per mascherare la sua omosessualità e morto suicida. I brani saranno quelli da lui composti per gli innamorati più famosi al mondo: Romeo e Giulietta.