Sul regionalismo differenziato restano ancora diversi nodi decisivi da sciogliere. Le Zes al Centro-Nord sono fuorvianti e vietate dalle regole Ue.
Sull’autonomia differenziata e sul progetto di estendere le Zes (Zona economica speciale) al Nord si gioca una doppia schizofrenia, che rischia di far male all’intero Paese. A sottolinearlo – dopo l’ultimo vertice sull’autonomia, in cui pur in un clima costruttivo Lega e M5s non hanno ancora trovato la quadra, e a pochi giorni dal nuovo summit di governo in programma lunedì 8 luglio – è Amedeo Lepore, professore di Storia economica all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che pone l’accento anche sull’idea, a cui stanno lavorando i ministeri dello Sviluppo e per il Sud, ma non attuabile a causa dei vincoli dettati dai Trattati Ue, di estendere lo strumento delle Zes alle aree di crisi del Centro-Nord.
Partiamo dall’autonomia differenziata. Nel vertice di due giorni fa sono stati in gran parte superati i principali nodi sul piano delle risorse finanziarie, anche se restano da definire alcuni aspetti in alcuni ministeri, come ad esempio l’Istruzione. I governatori interessati però fremono. La cautela è d’obbligo, visti i nodi da sciogliere? …
Parte di articolo tratto dal sito web: www.ilsussidiario.net
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