PREMIO SELE D’ORO MEZZOGIORNO 2016
IL GIORNO DELLA LEGALITA’
Nello Slargo della memoria di Oliveto Citra, si discuterà di mafia e antimafia con Giovanni Impastato e don Aniello Manganiello
Al via anche gli Smartcafè per dar voce a giovani imprenditori
Il Premio Sele d’Oro Mezzogiorno, la manifestazione di Oliveto Citra che da oltre trent’anni arricchisce il dibattito sul Sud, entra nel vivo. Al via, domani 5 settembre, una settimana ricca di appuntamenti, idee, incontri e seminari che culminerà, sabato 10 settembre, con la presenza mattutina del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e la chiusura serale di Antonello Venditti.
Dopo la quattro giorni dedicata al teatro contemporaneo, Tracce, a inaugurare la seconda parte del Premio sarà “Smartcafè 016 – Giovani imprenditori si raccontano”. Si tratta del nuovo appuntamento che, da lunedì 5 a venerdì 9 settembre, occuperà la fascia pomeridiana. L’iniziativa, in collaborazione con il Movimento nazionale giovani di Confindustria, nasce con l’intento di permettere ai ragazzi del territorio di confrontarsi con imprenditori giovani che, indipendentemente dal comparto nel quale operano, possano trasferire la loro esperienza e la loro visione, così da fungere da modelli di riferimento positivi. Ospiti del primo Smartcafé 016 saranno Marco Gambardella, packaging manager di Bioplast e Alessia Passatordi Brand manager pasta Antonio Amato. Coordina l’incontro la giornalista Giovanna Di Giorgio.
Alle 18.15, prevista l’intitolazione a tutte le vittime della mafia dello spazio antistante l’auditorium provinciale, via Alcide De Gasperi: si chiamerà Largo della memoria. «Il loro ricordo deve diventare lo sprono affinché il valore delle regole sia il presupposto fondamentale di ogni attività del vivere quotidiano – afferma il sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata – Quella che proponiamo è una memoria attiva, che ricordi chi ha dato la vita per la legalità e la giustizia, ognuno nel suo ambito e con i suoi strumenti. Bisogna fare in modo che la loro morte non sia vana: la memoria deve diventare uno sentimento attivo che accompagni e guidi la nuove generazioni».
A seguire, presso l’auditorium, si terrà il seminario “Fare memoria, costruire cittadinanza”, un’occasione per discutere di mafia nella giornata che il Premio Sele d’Oro ha voluto dedicare alla cultura della legalità. Con il sindaco Pignata, ne parleranno: Maurizio Artale, presidente del Centro di accoglienza “Padre Nostro ONLUS”; Giovanni Impastato, fratello di Peppino e rappresentante dell’associazione “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato”; Sante Massimo Lamonaca, giudice onorario esperto presso il Tribunale di sorveglianza di Salerno; don Aniello Manganiello, ex parroco di Scampia e fondatore dell’associazione Ultimi; Enrico Tedesco, segretario generale della Fondazione Pol.i.s.
Alle 21.00, presso l’auditorium comunale “S. Rufolo”, si terrà lo spettacolo teatrale “Dieci storie proprio così”, che racconta di vittime conosciute ma dimenticate della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, di responsabilità individuali e collettive, di connivenze istituzionali e di taciti consensi. Scritto da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, “Dieci storie proprio così” è una ragionata provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. «Ho creduto necessario raccontare ai ragazzi gli orrori provocati dalla criminalità organizzata per far emergere anche lo sforzo e il coraggio di chi si attiva per contrastarli, creando lavoro e futuro – spiega Minoli – Grazie allo spettacolo, e al progetto che è nato intorno a esso, vogliamo rimettere al centro della scena sociale le nostre responsabilità individuali e collettive, stimolando soprattutto i più giovani a reagire, a conoscere, a diventare protagonisti di un cambiamento». Protagonisti sono uomini conosciuti come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, e uomini meno conosciuti come Annalisa Durante, Federico Del Prete, Silvia Ruotolo.
SCHEDA
Dieci storie proprio così
Lo spettacolo, scritto da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano che cura anche la regia, racconta di vittime conosciute ma dimenticate della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, di responsabilità individuali e collettive, di connivenze istituzionali e di taciti consensi. Racconta il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime e di tutti gli italiani che fanno dell’impegno un diritto inalienabile. Le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale. Protagonisti sono eroi conosciuti come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato e meno conosciuti come Annalisa Durante, Federico Del Prete, Silvia Ruotolo.
“Dieci storie proprio così” è una ragionata provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. Lo spettacolo nasce come opera-dibattito sulla legalità partendo dalle esperienze della regione Campania (stagione 2011 Educational/ Progetti speciali del Teatro San Carlo di Napoli), e nel tempo si è arricchito delle storie di dolore e riscatto della Sicilia e del Lazio, affrontando anche temi legati all’espansione delle mafie all’estero e a Mafia Capitale. Dal 2017, verrà presentata un’ulteriore evoluzione narrativa dello spettacolo con l’approfondimento dei legami tra ‘Ndrangheta calabrese, Lombardia e traffici internazionali. Lo spettacolo debutterà al Piccolo di Milano per proseguire al Teatro Argentina di Roma e al Teatro San Ferdinando di Napoli in una rete di collaborazione tra Teatri Nazionali.
“Dieci storie proprio così” è parte integrante del Palcoscenico della legalità, un progetto sperimentale di collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile, ed è promosso da The CO2 Crisis Opportunity Onlus con Libera, Fondazione Pol.i.s., Fondazione Silvia Ruotolo, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino e con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Con il sostegno della Fondazione con il Sud, della Società Italiana degli Autori ed Editori, Miur e Fondazione Terzo Pilastro.