Ieri, 6 Settembre, si è inaugurata, nella cornice del Castello Normanno di Oliveto Citra (SA) la mostra fotografica di Visit Jordan, l’Ente Nazionale Giordano per il Turismo in Italia.
La rubrica “Un mondo di fiumi” si inserisce dall’anno scorso nel contenitore culturale del Premio. Dopo il fiume Mekong, a cui era dedicata la prima edizione, quest’anno gli scatti fotografici ritraggono le bellezze del fiume Giordano.
“Crediamo molto in questa nuova rubrica – ha esordito Carmine Pignata, Sindaco di Oliveto Citra – e speriamo che possa essere un modo per creare ponti, punti di contatto, tra il Sele e gli altri fiumi del mondo”.
All’inaugurazione presenti anche Gabriella Alfano, Presidente Ente Riserve Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano, e Marco Biazzetti, Direttore Ente Nazionale Giordano per il turismo in Italia.
La dott.ssa Alfano ha sottolineato che l’Ente Riserva ha Patrocinato l’evento proprio perché crede che l’iniziativa sia di grandissimo spessore e perché “Il gemellaggio con altri fiumi è una possibilità di confronto”. Ha inoltre dichiarato che c’è in cantiere l’idea di formare un Contratto di Fiume che intende tutelare l’intera area dei fiumi Sele e Tanagro,perché “in un paese è proprio la qualità ambientale a fare la differenza”. Anche questo progetto, proprio come il Premio, punta all’unione e collaborazione tra i comuni. Ancora una volta la sinergia tra enti la fa da padrona.
Marco Biazzetti ha evidenziato più volte come il fiume Giordano sia non solo fonte di vita, ma anche e soprattutto fonte di cultura. “È lì che è nato il Cristianesimo. Chiunque visiti la Giordania – ha aggiunto – si trova d’accordo nell’affermare che sia uno dei paesi più belli, dove si respira l’origine della cultura. Una cultura che al Sud Italia si respira ancora, ma che al Nord, si è andata perdendo. Forse – ha ammesso ironicamente – ci siamo troppo europeizzati”.
Sarà possibile visitare la mostra per tutta la durata del Premio Sele d’Oro.
Dopo l’inaugurazione della mostra fotografica, sempre all’interno del Castello, Agnese Cogliano ha presentato il libro “Noi… dove la terra tremò”. Protagonista del romanzo il piccolo paesino di Teora, nell’avellinese, colpito dal tragico sisma del 1980. In questo libro però, ha sottolineato l’autrice ritroviamo una Teora che ha saputo riprendersi dalla tragedia, rinascendo, proprio come un’araba fenice dalle proprie ceneri. Il libro, infatti, è il seguito di “Dove la terrà tremò” dove, a fare da sfondo alle vicende dei protagonisti, troviamo invece una Teora messa in ginocchio dalla tragedia del 23 novembre 1980.
La seconda giornata del Premio si è conclusa all’Auditorium Comunale, dove il Teatro dei Dioscuri di Campagna, ha messo in scena, nell’ambito della XVI edizione del Festival Teatrale Nazionale Sele d’Oro, “Come si rapina una banca”, testo brillante dell’autore napoletano Samy Fayad. Lo spettacolo, fuori concorso, ha portato sulla scena, a tratti in modo surrealistico, le vicende di una famiglia napoletana che per riscattare il proprio destino, che non gli ha concesso di far centro nella vita, decide di rapinare una banca.
Ufficio Stampa
Premio Sele d’Oro Mezzogiorno